Donne unite per l’emancipazione e lo sviluppo

Donne unite per l’emancipazione e lo sviluppo
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Artikel-Nr:
9788868222550
Veröffentl:
2021
Seiten:
0
Autor:
Tonia Stumpo
eBook Typ:
EPUB
Kopierschutz:
NO DRM
Sprache:
Italienisch
Beschreibung:

“Donne unite per l’emancipazione e lo sviluppo”: è il titolo di un’originale ricerca che ha consentito di mettere a fuoco sia la condizione delle donne nel mondo del lavoro dipendente ed autonomo, prima e durante la pandemia, sia l’aspetto relativo al loro contributo e alla loro partecipazione all’impegno politico in Calabria. I risultati emersi dall’indagine mettono in evidenza alcuni aspetti di particolare interesse, che arricchiscono le analisi finora condotte sulla situazione seguita al Covid-19. La ricerca evidenzia un ampio ricorso al lavoro da remoto, una modalità quasi del tutto sconosciuta prima della pandemia. Rispetto a tale questione, l’autrice – ponendosi in sintonia con le riflessioni oggi prevalenti sia di carattere politico che sindacale - ritiene necessario normare questo modello organizzativo in maniera più puntuale e con maggiori garanzie per i lavoratori, rafforzando il ruolo della consigliera di parità. Per quanto riguarda il lavoro autonomo, l’autrice si sofferma in modo analitico a considerare l’aspetto relativo alla cancellazione degli iscritti dagli ordini professionali, all’interno dei quali, sorprendentemente, emerge la sovrapponibilità dei dati tra la fase precedente alla pandemia e quella successiva all’emergenza causata dal Covid-19. Una constatazione da cui scaturisce la proposta di detassare i contributi di cassa o di iscrizione ai singoli ordini professionali. Quanto alla partecipazione politica delle donne calabresi, l’attenzione dell’autrice si sofferma in particolare sulla composizione dei consigli e delle giunte comunali. La ricerca, a questo proposito, mette in luce un difetto di rappresentanza di genere, tanto nei piccoli che nei grandi comuni, differentemente dai comuni di media dimensione nei quali la presenza delle donne risulta soddisfacente. La situazione, secondo l’autrice, potrebbe essere sanata attraverso l’estensione della normativa sulla democrazia paritaria a tutti i comuni e, anche in questo caso, mediante il rafforzamento delle prerogative riconosciute alla figura della consigliera di parità.

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