Rivendicare i diritti delle donne nell’Islam: Una sfida al patriarcato musulmano

Maha Hanaan est diplômée du Lincoln College de l'Université d'Oxford, où elle a obtenu un doctorat en droit, une maîtrise en recherche juridique et une licence en droit civil. Elle a suivi une formation d'avocate en Angleterre et a enseigné le droit, le commerce et l'économie à Oxford, au Royaume-Uni. Elle est actuellement maître de conférences (droit) à l'université de Nairobi, au Kenya.

Non spetta a un uomo, a cui è stato dato il Libro, la Saggezza e l'Ufficio profetico, dire alla gente: "Siate al mio servizio, escludendo Allah". Al contrario: "Siate sovrani di voi stessi con ciò che vi è stato insegnato nel Libro e con ciò che imparate". Né vi avrebbe insegnato a prendere gli angeli e i Profeti come Signori. Vi direbbe forse di negare la verità dopo essere stati musulmani? (Corano, Ali-'Imran: 79-80) Una donna ha diritto a tutti i diritti come qualsiasi altro essere umano. La distinzione tra i generi è semplicemente una differenza funzionale basata sulla forma della Creazione, non finalizzata alla separazione, ma all'unità. Il Corano lo indica come il disegno intrinseco di tutta la Creazione che si riflette nella natura. Pertanto, nel rivendicare i diritti che spettano a ogni donna, questo libro cerca semplicemente di riequilibrare la realtà e le relazioni tra i sessi. Sebbene una donna abbia il diritto di scegliere se esercitare i propri diritti e come comportarsi, nessuno può negare a una donna i suoi diritti contro la sua volontà; certamente non in nome dell'Onnipotente che le ha concesso diritti intrinseci pari a qualsiasi altro essere umano (Corano, Yunus:44).