Il tempio degli sciacalli

Milano. Mondo del lavoro. Settore commerciale. Totale assenza di valori. Avidità e potere. Tutti recitano la loro parte, ciascuno sgomita per assicurarsi il proprio posto al sole.Omiar Zeno, cinquantacinque anni, lavora in un importantissimo gruppo multinazionale. È costretto a muoversi con circospezione tra personaggi neri, amorali e spregiudicati. In seguito ad una fusione aziendale, la nuova proprietà svizzera del gruppo decide un cambio al vertice e il vecchio management è costretto a fare le valigie, lasciando il posto a degli sciacalli senza scrupoli. Un nuovo Amministratore Delegato, un sarto con forbici affilatissime, ha l’incarico di riorganizzare la struttura piramidale e falciare quante più teste possibili. Ben presto, i nuovi arrivati si dividono pani e pesci in un’incredibile scalata al potere. I vecchi privilegi decadono e dei nuovi s’impongono immeritati. In molti vengono isolati in vista dell’eliminazione, ma in un processo lento, senza troppo rumore, costellato di subdole violenze psicologiche e pazienti strategie raffinate. Omiar via via viene demansionato e scopre che persino il suo nome è stato epurato dall’organigramma aziendale.
Ripercorrendo ogni istante della sua carriera professionale, dagli esordi giovanili in una piccola azienda alle posizioni di primo piano nella Direzione Vendite, Omiar Zeno ci racconta la sua storia molto attuale, peraltro realmente accaduta, comune a molti. Un percorso punteggiato di gastriti, ulcere, ferite psicologiche, e, in alcuni casi, di suicidi.